L'epigrafe romana

Ultima modifica 13 giugno 2021

• Dimensioni: altezza 143 cm - larghezza 73 cm - spessore 8 cm

• Datazione: I secolo d.C.

Testo:
P(ublio) Toranio T(iti) f(ilio)
Pol(lia) Secundo,
veterano leg̣(ionis) X̅I̅I̅I̅,
patri,
Iuniae M(arci) f(iliae) Primigenia[e],
matri.
Torania P(ubli) [f(ilia)] Primạ
v(iva) f(ecit).

Traduzione:
Torania Prima, figlia di Publio, mentre era ancora vivente fece fare questo monumento al padre Publio Toranio Secondo, figlio di Tito e iscritto alla tribù Pollia, veterano della tredicesima legione, e alla madre Giunia Primigenia, figlia di Marco.


Nel timpano triangolare è raffigurato uno scudo poggiato su due lance incrociate, nel listello inferiore vi è al centro l’immagine della testa di Medusa (una delle Gorgoni, esseri mitologici che pietrificavano con il solo sguardo) da cui escono due serpenti nell’atto di avventarsi su un volatile. Lo specchio epigrafico è contornato da una cornice modanata.

Publio Toranio era stato un soldato e aveva combattuto nella XIII Legio Gemina (Legione Gemella) sotto il comando di Cesare Ottaviano. La legione fu sciolta dopo la vittoria di Azio (31 a.C.) e ai veterani in premio furono date la cittadinanza romana e terre da coltivare in Italia. A Toranio, come anche ad altri soldati, fu concesso un latifondo nelle terre astigiane, dove, con la loro presenza, rafforzarono il diffondersi della cultura e delle usanze romane nella città e nel territorio.

La legione era famosa perché aveva già militato sotto Giulio Cesare nelle campagne per la conquista della Gallia.

Fu la tredicesima legione a varcare per prima il fiume Rubicone, allora considerato il confine dello Stato, iniziando la guerra contro Pompeo e il senato [Alberto Crosetto, SABAP-AL].

Trovata casualmente nel 1948 durante lavori di dissodamento, fu depositata sul bordo di un campo coltivato, in regione Grisana di Revigliasco d’Asti (oggi la zona dove inizia la Strada Comunale Rivo Cuneo).

• Venne pubblicata per la prima volta in C. Carducci, Notizie degli Scavi di Antichità, 1950, pp. 202-203.

Si ringraziano per il loro generoso contributo:

  • La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti
  • La famiglia Gerbo in Memoria di Nanda e Pierino
  • L’architetto Laura Borgo

Breve aggiornamento sui lavori di restauro e sulla nuova collocazione

L'Amministrazione Comunale nel dicembre del 2017 chiede alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio l'autorizzazione  per l'esecuzione del restauro  dell'antica lapide romana posta dietro la chiesa tra la sagrestia e l'abside e del suo spostamento nell’ingresso principale del Palazzo Comunale, in Piazza Alfieri 1, luogo che permetterà sia di mantenere l’opera in condizioni più salutari nonché più visibile per i cittadini e i visitatori del paese di Revigliasco d'Asti.

Dopo svariati sopralluoghi nel Febbraio 2019 la Soprintendenza autorizza la ditta MARELLO RESTAURI S.A.S. a provvedere alla rimozione della lapide e al suo restauro presso il laboratorio di Cocconato.

A fine Luglio 2020, completato il restauro, la lapide viene riportata a Revigliasco d'Asti.

La lapide trova la sua sistemazione definitiva nel Palazzo Comunale al piano terra



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